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Ordine Equestre del Santo Sepolcro

Panoramica dell'Ordine

Le origini dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme risalgono ai tempi della prima crociata (1096-1099), quando Goffredo di Buglione, uno dei comandanti della spedizione, liberò Gerusalemme. Nell’ambito delle sue operazioni destinate all’organizzazione degli organismi religiosi, militari e pubblici dei territori appena liberati dal controllo musulmano, Goffredo di Buglione fondò l'Ordine dei Canoni del Santo Sepolcro. Secondo i resoconti delle Crociate, nel 1103 il primo re di Gerusalemme, Baldovino I, assunse il comando di questo Ordine canonico e riservò a se stesso e ai suoi successori (in qualità di agenti del Patriarca di Gerusalemme) il diritto di nominare i cavalieri al Patriarca, nell'eventualità che quest'ultimo fosse stato assente o non in grado di farlo.

I membri dell'Ordine comprendevano non solo i canonici regolari (Fratres) ma anche i canonici Secolari (Confratri) e i Sergentes. I Sergentes erano cavalieri armati scelti dalle truppe crociate per le loro qualità di valore e dedizione alla causa; questi giurarono di obbedire alla regola agostiniana di povertà e obbedienza, impegnandosi specificamente a difendere il Santo Sepolcro e i luoghi santi sotto il comando del re di Gerusalemme.

Poco tempo dopo la prima Crociata, le truppe - compresi i Cavalieri dell'Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro - iniziarono a tornare alle loro terre d'origine. Questo fenomeno condusse alla creazione di conventi in tutta Europa. I conventi facevano parte dell'Ordine quando erano sotto la giurisdizione dei cavalieri nobili o dei prelati previamente investiti al Santo Sepolcro i quali, a loro volta, continuarono ad appartenere all'Ordine dei Canoni sebbene non fossero più al servizio diretto del re di Gerusalemme.

L'Ordine iniziò a decadere come corpo militare coeso di cavalieri dopo che Saladino riconquistò Gerusalemme nel 1182 e, cessò completamente di esistere, nel modo in cui era strutturato, dopo la sconfitta di Acri del 1291. L'estinzione del Regno cristiano di Gerusalemme lasciò l'Ordine senza un capo, sebbene continuasse comunque a sopravvivere nei conventi europei grazie alla protezione di sovrani, principi, vescovi e della Santa Sede. I conventi mantenevano in vita gli ideali dei Cavalieri crociati: diffusione della fede, difesa dei più deboli, carità verso gli altri esseri umani. Ad eccezione degli eventi verificatisi in Spagna, i Cavalieri del Santo Sepolcro molto raramente hanno preso parte ad azioni militari per difendere il cristianesimo.

Nel quattordicesimo secolo, la Santa Sede effettuò un pagamento estremamente alto al Sultano egiziano in cambio della concessione ai frati minori francescani del diritto di proteggere i santuari cristiani. Per tutto il periodo successivo alla soppressione del Patriarcato latino di Gerusalemme, il diritto di nominare nuovi Cavalieri era prerogativa del rappresentante della più alta autorità cattolica in Terra Santa: il Custode.

Nel 1847 il Patriarcato fu ripristinato e papa Pio IX rinnovò l'Ordine, emanando una nuova Costituzione che la pose sotto la diretta protezione della Santa Sede e conferendo il suo governo al Patriarca latino. Nell'occasione fu anche definito il ruolo fondamentale dell'Ordine: sostenere le opere del Patriarcato latino di Gerusalemme, preservando il dovere spirituale di propagare la fede.

Nel 1949, Pio XII stabilì che il Gran Maestro dell'Ordine dovesse essere un cardinale della Santa romana chiesa e assegnò la posizione di Gran Priore al Patriarca di Gerusalemme. Nel 1962 papa Giovanni XXIII e, nel 1967 Papa Paolo VI, riorganizzarono e rivitalizzarono l'Ordine aggiungendo ulteriori regolamenti specifici alla Costituzione con l'intento di rendere le attività dell'Ordine più coordinate ed efficaci.

Nel febbraio 1996, il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha potenziato lo status dell'Ordine. Oggi è un'Associazione pubblica di fedeli con personalità giuridica canonica e pubblica, costituita dalla Santa Sede ai sensi del canone 312, paragrafo 1: 1 del codice di diritto canonico.

Al di là delle sue connotazioni storiche e del passato ricco di eventi, gli aspetti preziosi e interessanti dell'Ordine risiedono oggi nel ruolo istituzionalmente assegnato, perseguito nell'ambito della Chiesa cattolica e attraverso la sua struttura amministrativa e le sue organizzazioni locali, presenti in varie comunità.

L'ordine oggi

a) Scopi

Gli scopi dell'Ordine sono:

· Rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come fondamento i principi di carità che rendono l'Ordine un mezzo fondamentale di assistenza alla Terra Santa;

· Sostenere e aiutare le opere e le istituzioni caritative, culturali e sociali della Chiesa cattolica in Terra Santa, in particolare quelle del Patriarcato latino di Gerusalemme, con cui l'Ordine mantiene legami tradizionali;

· Sostenere la conservazione e la diffusione della fede in quelle terre e promuovere l'interesse per questo impegno non solo tra i cattolici sparsi in tutto il mondo, che sono uniti nella carità dal simbolo dell'Ordine, ma anche da tutti gli altri cristiani;

· Sostenere i diritti della Chiesa cattolica in Terra Santa

L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è l'unica istituzione laicale dello Stato Vaticano incaricata di provvedere ai bisogni del Patriarcato latino di Gerusalemme e di tutte le attività e iniziative a sostegno della presenza cristiana in Terra Santa. I contributi dei suoi membri sono quindi la principale fonte di finanziamento delle istituzioni patriarcali.

b) Struttura dell'Ordine

L'Ordine ha una gerarchia definita. In cima c'è il Cardinale Gran Maestro che viene nominato direttamente dal Santo Padre per guidare e governare l'Ordine. Il Gran Maestro è assistito da un organo consultivo, il Gran Magistero, il cui compito è identificare e concordare con il Patriarcato latino di Gerusalemme i programmi e le azioni da intraprendere ogni anno per provvedere alle istituzioni e alle comunità cristiane in Terra Santa, i termini e i metodi operativi.

La presidenza del Gran Magistero è composta dal governatore generale, dai vice governatori generali e dal cancelliere dell'Ordine: questo rappresenta il "consiglio" esecutivo dell'Ordine.

La gerarchia poi si divide in due parti distinte: quella ecclesiastica e quella laica. La prima. diretta dal cancelliere e dall'ufficiale cerimoniale, è responsabile dello sviluppo spirituale dell'Ordine; la seconda, guidata dal governatore generale, è responsabile della gestione dell'Ordine.

Il compito della gerarchia ecclesiastica è definire programmi ed eventi da mettere in atto per sviluppare la spiritualità dei membri. Il compito della gerarchia laica invece, è svolgere le attività sociali e caritative dell'Ordine in nome della Terra Santa.

L'Ordine è suddiviso in Luogotenenze, che a loro volta sono divise in Sezioni. Se del caso, le Sezioni possono essere ulteriormente suddivise in delegazioni.

Il luogotenente, i capi sezione (“presidi” in Italia compresa la Sicilia) e i delegati (responsabili delle delegazioni) sono accompagnati da un' organizzazione ecclesiastica parallela, composta da sezione e delegazione priori.

Tutti questi ruoli sono operativi e comportano responsabilità amministrative; non rappresentano dunque titoli onorifici. La durata del mandato è di quattro anni ed è rinnovabile. Il rinnovo è subordinato all'esecuzione corretta ed efficace dei compiti da parte del suo titolare.

I candidati idonei per ciascun posto sono suggeriti dal diretto superiore e sottoposti a quelli gerarchicamente in posizioni più alte. Al Gran Magistero spetta infine l'approvazione finale.

L'Ordine conta attualmente 63 luogotenenze: 32 in Europa, 15 in Nord America e Canada, 6 in America Latina e 7 in Oceania e in Estremo Oriente.

Al momento, il numero di membri attivi è di circa 30.000. Questo numero indica i membri che praticano effettivamente la vita dedicata al servizio e alla carità che hanno promesso di sostenere in sede di ammissione all'Ordine.

c) Attività

Come già indicato, l'Ordine è rappresentato in quasi tutti i paesi del mondo in cui sono presenti grandi comunità cattoliche e condizioni adeguate per lo svolgimento di attività che consentano di raggiungere gli obiettivi istituzionali.

Insieme e individualmente, ogni luogotenenza, sezione e delegazione redige un programma annuale di incontri ed eventi volti a rafforzare la crescita spirituale dei propri membri, nonché eventi destinati ad aumentare la consapevolezza del ruolo dell'Ordine e delle attività nelle rispettive comunità locali.

Le donazioni raccolte per la Terra Santa sono amministrate dalle luogotenenze in conformità alla legislazione amministrativa e fiscale del paese in cui operano; ciascuna luogotenenza gestisce i conti competenti, che sono poi segnalati al Gran Magistero. Questi conti includono la quantità di donazioni, i beneficiari e lo scopo per cui sono assegnati.

Il lavoro che il Patriarcato latino e le altre istituzioni cattoliche svolgono a favore dei cristiani in Terra Santa grazie al sostegno dell'Ordine può essere riassunto come segue:

I tempi particolarmente difficili successivi alla seconda Intifada (che hanno interrotto il lavoro e l'attività economica in gran parte della Terra Santa), hanno causato ai cristiani la perdita di molti posti di lavoro e hanno spinto il Patriarcato latino, la Nunziatura apostolica e le altre istituzioni cattoliche, ad impegnarsi nella distribuzione degli aiuti sociali e umanitari in un'operazione consistente nel sostegno finanziario diretto alle famiglie più bisognose. Tuttavia, la carità sotto forma di sussidi diretti - che alcuni possono considerare "elemosina" - non fa parte dei normali metodi operativi dell'Ordine. I sussidi umiliano le persone obbligate ad accettarli e hanno un effetto negativo perchè incentivano i beneficiari a vivere di beneficenza.

La politica dell'Ordine è stata, ed è tuttora, aiutare i cristiani in Terra Santa a raggiungere standard educativi e professionali che consentano loro di svolgere un ruolo attivo nella società del loro paese, a un livello che darà loro uguaglianza con le persone di altre fedi.

Nella seconda metà del XX° secolo, il fenomeno per cui le famiglie cristiane della classe media lasciavano la Terra Santa per cercare un futuro sicuro all'estero, rappresentò un vero e proprio esodo. Oggi, il numero di cristiani nelle diverse aree della Terra Santa oscilla dal 2% al 4% della popolazione locale e, di questi, gran parte sono lavoratori artigianali, piccoli commercianti e coloro che lavorano nell'industria turistica sviluppatasi parallelamente ai pellegrinaggi. Minoranze così piccole possono sopravvivere solo se le loro capacità sono abbastanza alte da guadagnarsi l'apprezzamento e la stima della società in cui vivono; e questo può essere raggiunto solo grazie a migliori standard di istruzione e formazione.

Dalla fine del XIX° secolo, l'Ordine ha finanziato la costruzione di 41 scuole patriarcali in Israele, Palestina e Giordania ed ora si impegna a finanziare i loro costi di gestione. Oggi circa 19.000 alunni e studenti frequentano queste scuole, dalle classi dell'infanzia alle scuole elementari, medie e superiori, così come in un certo numero di scuole tecniche. In media, la distribuzione degli studenti è del 60% cristiana (cattolica, ortodossa, ecc.) e del 40% musulmana.

Il coinvolgimento dell'Ordine con l'istruzione aiuta ad affrontare un problema molto importante nella regione: come far sì che persone di diverse razze e religioni siano abituate a vivere in pace e rispetto reciproco. Se questi valori sono incoraggiati fin dalla tenera età, possono essere impiantati nella mente dei bambini, processo quest'ultimo, difficilmente realizzabile in una fase successiva, giacchè nell'adolescenza i giovani sono facili prede delle ideologie estremiste.

Le spese di gestione del Patriarcato e delle sue 68 parrocchie, i salari dei circa 1600 insegnanti e del resto del personale negli istituti scolastici, i costi del seminario patriarcale, degli orfanotrofi e delle cliniche, nonché quelli delle nuove attività imprenditoriali del Patriarcato e degli altri progetti in corso (compresa la costruzione di alloggi per giovani famiglie cristiane) sono enormi e aumentano continuamente, gravando come pesante fardello sul nostro Ordine. Tali costi possono essere sostenuti solo grazie alla generosità dei membri attivi dell'Ordine.

d) Cosa significa essere un membro dell'Ordine

Entrare nell'Ordine significa assumersi un impegno a vita. L'impegno di essere un Testimone della Fede, di condurre una vita cristiana esemplare di continua carità a sostegno delle comunità cristiane in Terra Santa, al fine di praticare il vero impegno caritatevole di un cristiano.

Lo scopo di aderire all'Ordine è servire la Chiesa cattolica e compiere atti di carità per rendere possibili le operazioni atte a mantenere la presenza cristiana in Terra Santa. Lo scopo di aderire all'Ordine non è quello di diventare un membro di un'organizzazione prestigiosa con lo scopo di vantarsi del proprio status o acquisire benefici e vantaggi personali.

Di solito, anche se non sempre, un candidato viene proposto da un membro dell'Ordine già esistente. Il delegato e il capo sezione con giurisdizione sull'area in questione valutano poi il candidato in un colloquio iniziale. Se le sue qualità sono generalmente considerate conformi ai requisiti, il candidato può iniziare un periodo di formazione non inferiore a 12 mesi. Il candidato che completa con successo questo periodo, può richiedere l'ammissione all'Ordine attraverso la luogotenenza locale.

Per saperne di più sul Gran Maestro dell'Ordine

Ordine Equestre del Santo Sepolcro