Mons. William Shomali nominato cavaliere dalla Legione d’Onore

Published: June 19 Tue, 2018

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GERUSALEMME – Nella serata di lunedì 18 giugno 2018, mons. William Shomali, Vicario patriarcale in Giordania, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore da Sua Eccellenza il Console Generale di Francia in nome della Repubblica francese. Un’onorificenza che riconosce i vincoli di lealtà e stima che uniscono il Patriarcato latino di Gerusalemme e la Nazione francese.

È stato nel corso di una cerimonia presso il Consolato di Francia a Gerusalemme che Pierre Cochard, Console generale di Francia a Gerusalemme, ha decorato mons. Shomali con il titolo di Cavaliere della Legione d’Onore. Istituita da Napoleone Bonaparte nel 1802, è la più alta onorificenza concessa dalla Repubblica francese, che premia coloro che hanno raggiunto «eminenti meriti»e hanno contribuito allo splendore della Francia.

Con questo titolo onorifico viene ammessa la relazione speciale che mons. Shomali ha stabilito con la Francia. Il prelato palestinese è infatti molto legato alla cultura francese, padroneggia la lingua di Molière che permette di aprirsi a un mondo culturale molto ricco. Nel corso della sua carriera, ne ha instancabilmente promosso l’insegnamento e la divulgazione fra i seminaristi, i sacerdoti e le scuole cristiane. È stato quindi ringraziato per aver «contribuito a creare una rete fra tutte le generazioni che mantiene la fedeltà alla presenza storica della Francia e alle sue azioni qui».

Di fronte a molte autorità religiose e politiche, tra cui Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito, mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato latino e il sindaco di Beit Sahour, il Console generale ha elogiato il ruolo di mons. Shomali in difesa dei Cristiani d’Oriente, «una parte inseparabile dell’identità dei popoli e delle nazioni di questa regione». Una lotta in cui questo vescovo, originario da una grande famiglia, fedele alla tradizione cristiana della Palestina, è stato sostenuto dalla Francia, in quanto i cristiani del Medio Oriente si aspettano «sostegno spirituale, ma anche economico e diplomatico per garantire che, in questo ambiente difficile, si continui a essere messaggeri di giustizia, pace e fraternità». Mons. Shomali ha sostenuto questa dichiarazione, e ha citato a tal proposito il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron che, nel suo discorso ai Bernardins, ha dichiarato che «sacrificare i cristiani d’Oriente, come vorrebbe alcuni, o dimenticarli, significa essere sicuri che non ci sarà stabilità e che nessun progetto si potrà costruire a lungo termine in questa regione». Ancora una volta, la Francia e il Patriarcato latino condividono una missione: l’essere vigili verso i cristiani in una regione che affronta importanti sfide sociali, ed anche impegnarsi nei confronti dei rifugiati iracheni e siriani in esilio in Giordania.

Infine, il Console ha riconosciuto mons. Shomali come «un figlio della Palestina», un uomo di pace che ha saputo fare dei suoi fratelli dei «difensori della giustizia e del diritto», il loro insegnante, attraverso le sue qualità intellettuali e pastorali, «l’intelligenza delle situazioni e l’attenzione alle sofferenze peculiari di questa terra». È a tale proposito che il Console generale di Francia ha parlato, guardando alle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, il terreno su cui «i principi del diritto e della giustizia sono messi alla prova»,dichiarando che «la vera pace può essere raggiunta solo riconoscendo i diritti dei popoli e il diritto internazionale».

Questa occasione ha rappresentato un altro passo nel rapporto speciale da lungo tempo tessuto tra la Francia da un lato e il Patriarcato latino, la Custodia di Terra Santa e le altre comunità religiose dall’altro. In effetti, come lo stesso Vescovo ha ricordato, il riconoscimento da lui ricevuto va ad onorare il Patriarcato latino e tutta la comunità cristiana in Terra Santa.

Vinciane J.


Mons. Shomali è nato a Beit Sahour, in Palestina. Entrato nel Seminario minore nel 1961, fu ordinato sacerdote nel 1972. Ha studiato letteratura inglese in Giordania e ha terminato i suoi studi liturgici a Roma. Nel 1989 è diventato professore di Liturgia al Seminario patriarcale di Beit Jala. Sei anni dopo, ha pubblicato un libro di canzoni. Ha successivamente assunto le responsabilità di Direttore generale, Rettore del seminario di Beit Jala, Cancelliere del Patriarcato latino, rispettivamente, nel 1998, 2005 e 2009. È stato consacrato vescovo ausiliare di Gerusalemme nel 2010. L’8 febbraio 2017, è stato nominato vicario patriarcale per la Giordania da mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato latino.