Pasqua 2022: una domenica delle palme Senza restrizioni sanitarie e senza chiusure di frontiere

By: Cécile Leca/ lpj.org - Published: April 11 Mon, 2022

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GERUSALEMME – In apertura della Settimana Santa la messa e la processione della Domenica delle Palme quest'anno sono state segnate dal ritorno dei pellegrini da varie parti del mondo, dopo più di due anni dall'inizio dell'emergenza sanitaria del Covid-19.

Ogni anno, nella Domenica delle Palme si celebra l'ingresso solenne di Gesù a Gerusalemme, menzionato in tutti e quattro i Vangeli: Luca 19,28-44, Marco 11,1-11, Matteo 21,1-11 e Giovanni 12,12-19. Con la Domenica delle Palme (inizio della Settimana Santa) si rievoca anche la Passione del Signore, la sua morte e la sua risurrezione.

Tutti e quattro gli evangelisti raccontano che Gesù si recò a Gerusalemme dal Monte degli Ulivi a dorso di un asino, simbolo di umiltà e di pace (in contrapposizione al cavallo che era solitamente associato alla ricchezza e alla guerra); furono i suoi discepoli a procurare il puledro su cui nessuno era mai salito e mandati proprio dal Signore a prenderlo in un villaggio vicino a Betfage: "Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui" (Lc 19,30).

La folla, che era venuta a Betania per via del miracolo della risurrezione di Lazzaro (avvenuto pochi giorni prima): "Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti" (Gv 12,9); quella folla, dunque, lo accoglie con sommo entusiasmo stendendo sul suo cammino i loro mantelli e agitando rami di palma "… la folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada (Mt 21,8) … la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!" (Gv 12, 13-13).

A seconda del paese e delle usanze, i rami di palma sono talvolta sostituiti da rami di alloro, ulivo, tasso, abete, salice, pungitopo, bosso o persino rami di cocco; nei secoli scorsi, in alcune regioni tedesche, la scena veniva rappresentata in una scultura lignea munita di ruote con il Cristo a cavallo di un asino e trainata per strade disseminate di rami di palma). Oggi, in Terra Santa, la domenica delle Palme viene tradizionalmente celebrata con una S. Messa mattutina durante la quale vengono benedetti i rami di palma, seguita da una processione pomeridiana, che inizia a Betfage (letteralmente "Casa dei Fichi") e termina nella Chiesa di Sant'Anna, situata nella Città Vecchia di Gerusalemme vicinissima al Monte del Tempio.

Quest'anno, le comunità indiana e srilankese della Terra Santa che, per motivi di lavoro, non avrebbero potuto partecipare alla processione della domenica delle Palme hanno dovuto spostare la cerimonia al sabato precedente celebrando così il proprio "Sabato delle Palme".

In questa domenica, che segna l’inizio della Settimana Santa, dopo una solenne Messa mattutina al Santo Sepolcro che ha riunito numerosi sacerdoti della Diocesi di Gerusalemme, Cavalieri e Dame dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro, cristiani locali e pellegrini, nonché religiosi e religiose, si sono radunate (più di 5.000 persone) sul Monte degli Ulivi per prendere parte alla processione della Domenica delle Palme. Dopo due anni di restrizioni sanitarie e chiusura di frontiere, la celebrazione ha potuto svolgersi di nuovo come è sempre stato con grande gioia di tutti i partecipanti.

La processione è stata preceduta da un messaggio dei Giovani della Patria di Gesù, che hanno ricordato com’è importante il ruolo dei giovani nella Chiesa e hanno rivolto un saluto a quanti non hanno potuto recarsi a Gerusalemme per partecipare a questa Domenica delle Palme; la processione è poi iniziata con la partecipazione, in un clima gioioso e festoso, di molte comunità cristiane della Terra Santa: Francescani della Custodia, membri del Vicariato San Giacomo e VMAS (Vicariato per i Migranti e i Richiedenti Asilo), congregazioni religiose, seminaristi, laici pellegrini e locali di molte parrocchie... La processione si è conclusa con Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, circondato da P. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, mons. William Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e Palestina, e mons. Marcuzzo, vescovo emerito, oltre a P. Rafic Nahra, neo nominato Vescovo e Vicario Patriarcale per Israele, P. Piotr Zelasko, Vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica, P. Nikodemus Schnabel, OSB Vicario patriarcale per i migranti e richiedenti asilo.

Dopo una lunga discesa dal Monte degli Ulivi e un ingresso trionfale attraverso la Porta dei Leoni (o di Santo Stefano) nella Chiesa di Sant'Anna di Gerusalemme, Mons. Pizzaballa ha pronunciato un discorso a conclusione della processione. Ringraziando i pellegrini per la loro presenza, ha anche riaffermato con forza l'amore dei cristiani per Gerusalemme e tutti i suoi abitanti, e ha pregato per la pace in tutto il mondo e soprattutto per l'Ucraina dilaniata dalla guerra: «Gerusalemme - ha detto - deve diventare un luogo di guarigione per tutte le nazioni, il luogo dove tutti pregano e lodano il Signore per le meraviglie che ha compiuto qui. E da qui pregheremo e lavoreremo affinché da qui, dal luogo che ha conosciuto la salvezza del mondo, possa sorgere per tutti un sincero desiderio di pace!». Il Patriarca ha concluso il suo intervento tra gli applausi festosi della folla.

Alla fine della giornata, gli scout hanno avuto l'opportunità di eccellere, marciando per le strade di Gerusalemme dalla Porta dei Leoni a Porta Nuova. Sotto l'eco delle cornamuse e dei tamburi gli abitanti della Città Santa hanno potuto ammirare il loro corteo per tutta la serata. Una bella ed eccezionale conclusione per questa Domenica delle Palme 2022 che ha visto soffiare su Gerusalemme un vento di festa e di gioia!