Conferenza organizzata a Spello dall'Azione Cattolica Italiana sul tema del dialogo interreligioso

Published: September 21 Fri, 2018

SPELLO – Sabato 15 settembre si è tenuta alla casa San Girolamo di Spello (Umbria) una conferenza sul dialogo interreligioso intitolato “i cattolici e l’Islam” riguardante il reciproco sguardo tra i cattolici e i musulmani.

“I cattolici e l’Islam” è il titolo della conferenza che si è tenuta lo scorso sabato nell’ex convento, oggi “casa San Girolamo” di Spello, organizzata dall’Azione Cattolica italiana. L’incontro si è svolto in questo ex convento francescano molto rievocativo per essere stato il luogo dove, per oltre 25 anni, il mistico Carlo Carretto ha vissuto e accolto gruppi ed individui per ritiri e direzione spirituali, consigli e preghiere. Di proprietà del comune, la struttura è da tempo affidata alla gestione dell’Azione Cattolica che, alla fine di ogni estate, la fa teatro di iniziative culturali e di conferenze vertenti su temi di stretta attualità ed interesse per i cattolici italiani.

Ospiti dell’incontro sono stati la Prof.ssa iraniana Shahrzad Houshmand Zadeh, teologa e docente di studi islamici presso la Pontificia Università gregoriana e S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo titolare di Emmaus e Vicario patriarcale di Israele e Palestina. Ha moderato la discussione il giornalista Pietro Pisarra. Presenti all’evento anche il presidente dell’Azione Cattolica Matteo Truffelli, il Vescovo di Foligno Mons. Gualtiero Sigismondi (che è anche assistente generale dell’AC) e il sindaco di Spello, Moreno Landrini.

L’incontro si è strutturato in tre momenti che hanno scandito gli eventi di questa intensa giornata. Dapprima c’è stata l’accoglienza degli ospiti e la contestuale visita al convento, alla scoperta delle cappelle che lo impreziosiscono e dei suoi numerosi affreschi; è seguita la commemorazione dei trent’anni dalla scomparsa e la visita alla tomba del piccolo fratello Carlo Carretto, la cui figura è stata presentata da Don Michele Pace, incaricato dei giovani dell’Azione Cattolica. Proprio in prossimità della tomba ci si è raccolti in un momento di preghiera e di riflessione; infine, in serata, alla presenza di circa duecento persone si è svolta la conferenza nella forma di “conversazioni”, quale appunto anche il titolo in locandina ha inteso alludere: “Conversazioni a Spello – Cattolici e Islam”.

La conferenza è durata quasi due ore e ha visto gli ospiti rispondere alle domande e interagire con un pubblico vivo e attivamente coinvolto. Il presidente Truffelli è intervenuto introducendo il tema dell’incontro, relativo allo sguardo dei cattolici verso i musulmani in Italia e viceversa. Prendendo spunto dalle domande del presentatore e dagli interventi della gente del pubblico, Mons. Marcuzzo ha sentito il bisogno di soffermarsi su alcuni punti precisi. In primo luogo sulla necessità, sulla scorta della sua personale esperienza nel vivere con i musulmani, di fare testimonianza, dando al riguardo un tono molto positivo. A dispetto della molta negatività emersa nello sguardo dei cattolici verso i musulmani infatti, il Vicario patriarcale ha inteso insistere sull’opportunità di dare positività a questo sguardo, ricordando le molte cose buone ed edificanti fatte da autorità, enti musulmani e moschee che, seppur molto positive, purtroppo non si conoscono. “La notizia che fa rumore è la notizia del male. La notizia del bene non fa rumore” ha dichiarato S.E. Marcuzzo riflettendo sulla percezione che comunemente si ha dell’Islam e, proseguendo, ha ricordato tutto quello che si sta facendo in Egitto per cambiare la relazione e lo sguardo dell’uno verso gli altri. “Occorre rendersi conto del fatto” – ha continuato il Vicario di Israele e Palestina -, “che sempre di più siamo destinati a essere una società mista, multi-religiosa e multi culturale”, ribadendo ai presenti la necessità di adottare un sistema che corrisponda a questo stato delle cose, allo scopo di sviluppare la capacità, come cristiani, di vivere in una società così eterogenea. Capacità, questa, per nulla nuova alla Chiesa che, fin dall’inizio, si è abituata a vivere in una condizione di dialogo con gli altri e con l’altro; a convivere con l’altro che è diverso, accettando e collaborando con l’altro e, nella misura del possibile, vedendo nell’altro i c.d. “Semina Verbi”, cioè i semi del Verbo, del bene, del nobile, del buono che c’è in tutte le religioni.

Sul dialogo interreligioso, la Chiesa post-concilio ha prodotto oltre mille documenti ufficiali,  del Papa o dei dicasteri del Papa. La Chiesa ha fatto molto per i musulmani e chiede che anche gli altri, specie i musulmani stessi, facciano altrettanto. Solo recentemente per conto di questi ultimi ci sono stati degli enti che hanno prodotto dei documenti di dialogo verso i cattolici. A questo proposito è intervenuto e ha parlato l’altro ospite dell’incontro, la prof.ssa Zadeh, presenza preziosa nel dibattito, vista la sua quasi ventennale esperienza come consulente scientifico e membro del centro di dialogo interreligioso del movimento dei Focolari. La prof.ssa Zadeh rappresenta la sintesi e il compimento di quanto è più positivamente auspicabile dallo sviluppo di un qualsivoglia dialogo interreligioso; basti pensare al suo recente incontro con Papa Francesco – in occasione della consegna di un documento sottoscritto da 133 studiosi e vertente il dialogo tra cristiani e musulmani – nel quale avrebbe abbracciato il Pontefice dicendo “io sono la tua figlia spirituale musulmana”.

Mons. Marcuzzo poi, dopo aver reso “testimonianza della storia”, attraverso digressioni sulla letteratura medioevale arabo-cristiana che attesterebbe un dialogo tra musulmani e cristiani pieno di libertà, ha trattato anche la c.d. “testimonianza dell’attualità”, rappresentata dal Sinodo Diocesano delle chiese cattoliche di Terra Santa,  preziosa guida della chiesa orientale nella sua opera pastorale, incentrata e sviluppata sulle parole “insieme” e “incontro”. Alla luce di questo Piano pastorale Generale, di cui oggi il Patriarcato latino può utilmente  servirsi in Terra Santa, il Vicario di Israele e Palestina ha infine raccontato un significativo aneddoto risalente ai tempi della discussione della sua tesi (ai tempi, “difesa” della tesi), rievocando le parole di Monsignor Pietro Rossano, chiamato a presiedere la giuria esaminatrice; in quell’occasione, Mons. Rossano, primo segretario del dicastero per il dialogo interreligioso, di fronte alla tesi dedicata proprio alla soluzione della convivenza tra cristiani e musulmani in Terra Santa, ammise che persino in sede di concilio e nella stesura del documento “nostra aetate”, non ci si era posti la questione del punto di vista delle chiese d’oriente, che per secoli hanno convissuto con i musulmani ed hanno sul tema una profonda esperienza pratica ed operativa.

La presenza di S.E. Mons. Marcuzzo all’incontro di Spello è stata un’ulteriore conferma del legame di amicizia che costantemente unisce il Patriarcato latino di Gerusalemme e la realtà associativa e confederale dell’Azione Cattolica che, anche tramite l’interessamento della segretaria del forum internazionale Maria Grazia Tibaldi, è presente in Terra Santa con iniziative, incontri e pellegrinaggi.

Chiuso il dibattito, la mattina del giorno seguente ci si è recati a far visita alla vecchia abbazia di Sassovivo, dove risiede la piccola comunità di sacerdoti Jesus Caritas, fondata dal confratello di Carlo Carretto Giancarlo Sibilia, nello spirito di Charles de Focault.

Filippo De Grazia