DEIR RAFAT - Più di 3.000 persone sono venute al santuario di Deir Rafat sabato 30 ottobre per celebrare l'anniversario della consacrazione della Palestina alla Madonna, solennità istituita nel 1928 dal Patriarca Latino di Gerusalemme Mons. Luigi Barlassina, che ha scelto la Vergine Maria come Patrona della Diocesi di Terra Santa.
Mons. Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha presieduto la celebrazion. Erano al suo fianco: Mons. Boulos Marcuzzo, Vicario Patriarcale emerito, Mons. William Shomali, Vicario Patriarcale per Gerusalemme e Palestina, P. Nikodemus Schnabel, O.S.B. Vicario per i Migranti e richiedenti asilo, don Piotr Żelazko Vicario per la Comunità Cattolica di lingua ebraica in Israele, don Rafic Nahra, Vicario Patriarcale per Israele, nonché Padre David Neuhaus,s.j. responsabile del Sinodo per tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ma anche mons. Tomasz Grysa e don Natale Albino, rispettivamente Chargé d'affaires e Segretario della Delegazione e Nunziatura Apostolica a Gerusalemme, nonché altri sacerdoti o superiori religiosi del Patriarcato. Hanno concelebrato anche l'Arcivescovo Maronita S. E. Mons. Moussa El Hage, il Vescovo Siro Cattolico S. E Mons. Yacoub Semaan, il Vescovo Melchita di Gerusalemme, S. E. Mons. Yasser Ayache e l’Arcivescovo Greco-Melchita S. E Mons.Youssef Matta.
Rappresentanti delle varie comunità, tutti provenienti da ambienti diversi, ciascuno con la propria lingua, sono stati invitati a partecipare alla liturgia, mostrando la Chiesa Madre di Gerusalemme nella sua diversità ma anche nella sua universalità, unita in fraterna amicizia.
In mezzo all'assemblea, composta principalmente da famiglie palestinesi delle parrocchie della Galilea, di Gerusalemme, ma anche e soprattutto dei Territori Occupati - come le dinamiche parrocchie di Ramallah e dintorni - erano presenti anche molti religiosi e religiose, seminaristi, studenti, alcune famiglie straniere e israeliane, amici e collaboratori della comunità delle Suore di Betlemme e dell’Assunzione della Vergine e di San Bruno, che dal 2009 sono responsabili del Santuario e ci hanno accolto tutti in questo sabato di festa.
Poiché le condizioni per l'ingresso in Israele sono rimaste abbastanza rigide fino al 1 novembre, le Dame e i Cavalieri del Santo Sepolcro, che solitamente si univano in gran numero agli abitanti della Terra Santa in questa occasione, quest’anno non hanno potuto arrivare a Deir Rafat altrettanto numerosi. Ringraziati dal Patriarca per il loro costante sostegno alla Terra Santa, sono stati affidati alla preghiera di tutti i presenti e a loro è stata dedicata un'intenzione speciale durante la Preghiera Universale.
In questa folla, fatta di religiosi e di laici, la gioia dell’incontrarsi era palpabile, dopo che per lunghi mesi, sia in Israele sia nei Territori, il rigido lockdown ha impedito lo svolgersi di molte celebrazioni. L'anno scorso nessun palestinese della Cisgiordania è riuscito a raggiungere Deir Rafat, situata a una ventina di chilometri a ovest di Gerusalemme e solo un centinaio di persone hanno circondato per questa solennità Mons. Boulos Marcuzzo, Vicario Generale del Patriarcato Latino, che presiedeva la celebrazione.
Nella sua omelia, il patriarca Pizzaballa ha invitato tutti i fedeli della diocesi ad iniziare il cammino sinodale richiesto da papa Francesco, sul modello dei discepoli di Emmaus, luogo tra l’altro molto vicino a Deir Rafat.
Se le persone interrogate non erano tutte a conoscenza dell'apertura del sinodo, e ancor meno del suo scopo, molti di loro hanno manifestato interesse per questo evento voluto dal Santo Padre e sono pronti a partecipare ai gruppi di discussione e alle attività che nelle loro comunità o parrocchie verranno presto a costituirsi.