GERUSALEMME - Il 28 settembre, dopo cinque giorni di permanenza in Terra Santa, un gruppo di Cavalieri e Dame guidati da P. Giovanni Biallo, guida spirituale dell'Opera Romana Pellegrinaggi, ha incontrato nella città santa Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Si spera che questo pellegrinaggio sia il primo di molti altri il cui obiettivo sarà quello di dare sempre più vita spirituale all'Ordine del Santo Sepolcro.
Prima di questa visita, il gruppo si è recato in diversi luoghi dei pellegrinaggi tradizionali: Nazareth, Akko, Cana, il Mare di Galilea, il Monte delle Beatitudini, Cafarnao, Tabgha, Magdala... "Durante la pandemia, tutti i pellegrinaggi si sono fermati, quindi è bello essere finalmente tornati" - ha detto p. Giovanni dopo l'incontro con il Patriarca - perché questi pellegrinaggi che facciamo come Cavalieri e Dame sono un rinnovo della nostra promessa di essere vicini al Signore, di crescere nell'amicizia con Gesù e nella spiritualità soprattutto qui, in questa città così importante che è Gerusalemme, per tutti i cristiani e soprattutto per noi, come membri dell'Ordine del Santo Sepolcro".
Se tutti i luoghi di pellegrinaggio sono ricchi di storia, cultura e spiritualità, per P. Giovanni Gerusalemme rimane la tappa più importante di tutte e il Santo Sepolcro il suo punto di forza: "La nostra ricerca di fede come Cavalieri e Dame è quella di essere veri cristiani. Testimoniare l'amore del Signore. E, man mano che il nostro rapporto con Lui cresce, deve crescere anche il nostro aiuto alle persone bisognose intorno a noi. Ecco perché un'altra parte molto importante dei nostri pellegrinaggi riguarda la visita a luoghi di carità, come ospedali, scuole o case per bambini o anziani".
Per incoraggiare questo amore per la Terra Santa e la sua gente e questa testimonianza di fede, nel prossimo futuro dovrebbero svolgersi altri pellegrinaggi simili, con una visita al Patriarcato che comprende in particolare un incontro con il Patriarca o con i vescovi ausiliari e la visita della concattedrale. In definitiva, questi pellegrinaggi vogliono ricordare la missione dell'Ordine: sostenere coloro che si prendono cura degli altri, coloro che dedicano la loro vita ai poveri, ai senza voce, ai dimenticati.