I vertici della Misericordia in visita presso la sede di Betlemme

Published: November 26 Mon, 2018

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BETLEMME – Dal 21 al 24 Novembre, i vertici della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, sono venuti in Terra Santa per visitare la sede di Betlemme.  La delegazione è stata accompagnata dal correttore della Misericordia di Betlemme, Padre Iyad Twal. Abbiamo incontrato il Presidente Roberto Trucchi che ha risposto alle nostre domande. 

Presidente, a cosa é dovuta la sua visita alla Misericordia di Betlemme?

La Confederazione delle Misericordie d’Italia otto anni fa ha pensato di portare il proprio impegno in Terra Santa e, nello specifico, a Betlemme. Le Misericordie da otto secoli cercano attraverso l’impegno quotidiano di migliaia di volontari di stare vicino ai bisognosi, portare sollievo ai sofferenti. Cerchiamo di intercettare i bisogni di una comunità e dove possibile intervenire.

In quest’ottica abbiamo acquistato un immobile a Betlemme  (casa Kanawati)  e vi abbiamo realizzato una sede per la Misericordia di Betlemme al cui interno abbiamo aperto un ambulatorio oculistico. Durante l’anno volontari italiani arrivano in Palestina per portare un aiuto, ma anche per condividere cultura, idee, progetti. Sono venuto con una delegazione composta da Pierluigi Ciari, Monica Brogi  consiglieri nazionali e due collaboratrici, Claudia Barsanti e Donatella Turri, per vedere a che punto il nostro progetto è arrivato. Abbiamo incontrato varie realtà con cui collaboriamo (“Antonianum”, “Hogar Nino Dios”, “Centro Madre Teresa”, “Effeta – S.Paolo VI”, “Caritas Baby Hospital”…) e abbiamo avuto alcuni incontri istituzionali.

È  stata inoltre l’occasione per portare il saluto e il mio personale ringraziamento a i tre giovani del Servizio Civile, Virginia, Francesco e Filippo, che stanno svolgendo dallo scorso luglio un prezioso servizio.

Cosa rappresenta la Misericordia di Betlemme per la cittadinanza locale? Come pensa che le persone la percepiscano?

Credo che la Misericordia di Betlemme possa rappresentare un punto di riferimento importante, una porta aperta a tutti, un luogo di incontro e di confronto. Il luogo dove incontrare persone disponibili all’ascolto e all’accoglienza. Mi piacerebbe che ogni cittadino di Betlemme che entra alla Misericordia si senta a casa.

Qual è il valore aggiunto della Misericordia rispetto alle altre numerose organizzazioni presenti in zona?

Ogni associazione ha le sue peculiarità. Non so se abbiamo qualcosa di più e di meglio, credo però che otto secoli di storia raccontino più di ogni altra cosa, chi siamo e cosa facciamo e, soprattutto, come lo facciamo.

Dove vede questa Misericordia tra dieci anni? Cosa auspica?

Il mio sogno è  che la Misericordia di Betlemme  possa crescere, essere sempre più vicina alle caratteristiche delle Misericordie italiane, pur mantenendo la cultura e la tipicità del mondo arabo; la Misericordia di Betlemme avrà successo se saprà coniugare i valori, i principi e la capacità operativa delle Misericordie italiane pur rimanendo ancorata alla cultura, alle tradizioni e ai valori del proprio territorio.

Intervista condotta da Filippo De Grazia