Messaggio di Natale dell'Amministratore delegato del Patriarcato latino Sami El-Yousef

Published: December 12 Wed, 2018

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TERRA SANTA – Messaggio di Natale dell’Amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme, Sami El-Yousef

Gerusalemme,11 dicembre 2018

Cari amici,

Saluti da Gerusalemme, la città santa! Sono passati quindici mesi da quando ho assunto il mio nuovo incarico al Patriarcato latino di Gerusalemme, che viaggio è stato finora! Ogni giorno di questo periodo ha rappresentato per me una ripida curva di apprendimento caratterizzata da nuove scoperte. Anche se le sfide sono grandi, il livello di soddisfazione è ancora maggiore. Nella mia carriera professionale non ho mai sentito come qui, in questo nuovo lavoro, che la mia presenza ha fatto la differenza, anche se in alcune occasioni una differenza molto piccola A questo proposito, bisogna riconoscere che anche “un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo”. Abbiamo certamente fatto dei primi passi da bambino e, così facendo abbiamo gettato le basi per la stabilità, la crescita e la sostenibilità futura dell’LPJ. Dal punto di vista amministrativo, è importante ricordare che la ristrutturazione finanziaria e amministrativa, ancora in fase di completamento, sta portando a operazioni più efficienti e con elevati standard professionali. Tuttavia, la parte più entusiasmante è certamente quella che ha condotto a maggiori risultati nei settori dell’istruzione, dell’aiuto umanitario e delle attività pastorali.

Il pilastro educativo del Patriarcato latino ha prosperato durante l’anno grazie al lavoro appassionato di 1.580 tra insegnanti e personale scolastico, che serve oltre 19 mila studenti in Giordania, Palestina e Israele attraverso 41 scuole e 33 asili nido. Le scuole del Patriarcato latino non possono essere paragonate a nessun’altra rete di scuole cristiane, in quanto sono vere e proprie scuole parrocchiali che danno vita alle nostre 55 parrocchie le quali prestano servizio nelle zone economicamente più difficili, occupandosi concretamente dei poveri, dei deboli e degli emarginati. Dieci progetti sono stati realizzati nel corso dell’anno, con lo sviluppo delle infrastrutture, la promozione di pianificazioni, di attività extrascolastiche e programmi di energia verde. Grandi ampliamenti hanno avuto luogo con l’aggiunta di tre nuovi asili nido, uno a Jaffa- Nazareth, uno a Gaza e il terzo a Hashimi.

Il pilastro dell’aiuto umanitario ha subito un drastico cambiamento nel corso dell’anno. I quattro programmi di base (assistenza sociale, medicinali, emergenze mediche e borse di studio) sono proseguiti durante l’anno al servizio di centinaia di persone tra le più bisognose delle nostre diverse comunità. Il sostegno istituzionale fornito nei nostri vari centri (Taybeh Elderly Home; Our Lady of Peace Center ad Amman; The Anjara Home) ai diversi gruppi di emarginati ha continuato in maniera eccellente. Anche in questo caso, centinaia di persone hanno beneficiato dei servizi di questi centri. Il sostegno ai rifugiati è proseguito, specialmente ai rifugiati iracheni in Giordania. Questo tipo di aiuto ha comportato non solo il supporto finanziario, ma anche e soprattutto l’attuazione di progetti di “sviluppo delle capacità“ (che permettono ai rifugiati di coltivare, per esempio, le competenze nel cucito, nella produzione di pizza e formaggio, ecc. dando loro gli strumenti per essere autosufficienti) ed il sostegno ai loro figli attraverso l’istruzione. A Gaza, l’avvio di un progetto per la creazione di posti di lavoro per i giovani cristiani ha permesso di dare impiego a 20 giovani disoccupati che vivono in questa piccola striscia di terra sull’orlo del collasso umanitario. Non si può che essere molto orgogliosi di tutto il personale dedicato che gestisce in modo discreto e silenzioso queste varie opere umanitarie per preservare la dignità dei beneficiati.

Anche il pilastro della pastorale ci ha visti impegnati in un grande lavoro durante l’anno, sia attraverso l’ufficio pastorale, con particolare attenzione alla formazione della famiglia e degli adulti, sia con attività mirate durante il Natale e la Pasqua: il movimento scout e le sue varie attività; i gruppi giovani con le attività delle varie realtà giovanili attraverso il Christ the King Bookstore a Beit Sahour e Shabibe Store ad Amman; incremento delle attività, formazione e sviluppo dei programmi di studio attraverso l’ufficio catechistico; organizzazione di vari ritiri spirituali per il personale, il clero e i diaconi; campi estivi biblici, concorsi biblici, attività scolastiche domenicali e organizzazione di vari pellegrinaggi nei luoghi santi locali. Il Vicariato di San Giacomo ha svolto il suo lavoro con competenza nei vari centri di Tel-Aviv e Gerusalemme (Nostra Signora Donna di Valore; Centro Santa Rachele; Centro dell’Angelo Custode e Casa di Marta e Maria) a favore di migliaia di fedeli in aumento da tutto il mondo, che insieme ai cristiani locali contribuiscono ad abbellire e a completare il quadro della Terra Santa! La portata del lavoro pastorale che continua tranquillamente giorno dopo giorno è impressionante, e non sarebbe stato possibile senza un vero partenariato e senza un lavoro di squadra, svolto con dedizione da una rete di personale locale e internazionale e di volontari.

Con l’avvicinarci alla fine dell’anno, ci viene ricordato il vero significato della nascita del nostro Salvatore. Mentre si riflette sulle sfide della difficile situazione politica (l’ambasciata americana a Gerusalemme; la nuova spiacevole legge sullo Stato nazionale in Israele; la diminuzione dei fondi da parte della UNRWA e della USAID, il persistente isolamento di Gaza) che può esplodere da un momento all’altro ai confini con la Striscia di Gaza e con il Libano, noi del Patriarcato latino dobbiamo continuare a concentrarci su come estendere il sostegno umanitario e pastorale alle nostre comunità, cercando costantemente di migliorare le infrastrutture dei nostri istituti e di incrementare il capitale umano affinché le nostre istituzioni continuino ad essere centri di eccellenza con servizi di qualità e con un insieme di valori cristiani di cui continuare ad essere orgogliosi.  La nostra regione è sempre stata segnata da conflitti, dobbiamo mettere da parte tutto questo e concentrarci sulla costruzione delle nostre comunità in molte dimensioni, specialmente quella spirituale. Solo attraverso una fede forte ci sarà la speranza che il nostro popolo continui a chiamare “casa” questa Terra Santa. A questo proposito, dobbiamo estendere la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento ai generosi donatori provenienti da tutto il mondo, e in modo specifico all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme cominciando dal Gran Magistero, per il generoso sostegno morale e finanziario senza il quale il nostro lavoro non sarebbe possibile. Colgo l’occasione per estendere a voi, alle vostre famiglie e ai vostri amici un Buon Natale con i migliori auguri per il nuovo anno. Possa il 2019 portare pace e giustizia alla nostra travagliata terra. Ricordateci nelle vostre preghiere.

Sinceramente,

Sami El-Yousef

Amministratore Delegato