Pellegrinaggi in Terra Santa, aggiornamento dei protocolli sanitari

By: Florence Budry/ lpj.org - Published: October 05 Tue, 2021

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TERRA SANTA - Dopo mesi di chiusura totale, che ha messo in ginocchio l'industria del turismo sia in Israele che nei Territori palestinesi occupati, dal 19 settembre 2021 si va verso una graduale riapertura ai viaggiatori con il permesso di entrare in Israele per gruppi da 5 a 30 persone, in viaggio organizzato,

Se le condizioni di ingresso in Israele richiedono ancora una certa motivazione da parte dei viaggiatori, per le migliaia di famiglie che solitamente vivono di turismo in Terra Santa, questa notizia tanto attesa dall'inizio della pandemia arriva dopo molte speranze deluse e non fa ancora prevedere un massiccio ritorno di pellegrini e turisti.

Nel maggio 2021, dopo la fulminea campagna di vaccinazioni, lo Stato di Israele ha timidamente riaperto i suoi confini a gruppi di viaggiatori, in coincidenza con la ripresa parziale del traffico aereo di poche settimane antecedente.

Nel rispetto di un protocollo sanitario estremamente restrittivo, e solo nell'ambito di viaggi organizzati, fino all'11 agosto 2021, circa 2.000 turisti, per lo più provenienti da Stati Uniti ed Europa, numero neppure lontanamente paragonabile con i milioni di pellegrini annuali ante- pandemia, sono arrivati in Terra Santa

In quella data, mentre finalmente le prenotazioni riprendevano in maniera più marcata, le autorità israeliane hanno nuovamente sospeso tale autorizzazione a causa di un altissimo livello di diffusione del virus con la variante Delta in tutta la regione. Da subito, anche per soggiorni in date molto lontane, si sono susseguite disdette, vanificando ogni speranza.

Il 4 settembre 2021, il governo israeliano ha dato nuovo respiro ai professionisti del turismo con un altro spiraglio di riapertura:

A partire dal 19 settembre 2021, i gruppi di turisti possono nuovamente entrare in Israele a condizione di:

• Arrivare solo in aereo con voli autorizzati;

• Autorizzazione riservata ai membri di un tour organizzato costituito da un gruppo da 5 a 30 persone, con andata e ritorno sugli stessi voli, e ospitato da un'agenzia di viaggi locale autorizzata dal governo israeliano.

Oggi solo le agenzie israeliane e i tour operator palestinesi di Gerusalemme Est registrati presso il Ministero del Turismo israeliano hanno questa possibilità, i tour operator con sede nei Territori Palestinesi Occupati, tra cui Betlemme, sono purtroppo ancora esclusi.

I viaggiatori provenienti da paesi ancora nella lista rossa del Ministero della Salute israeliano non possono beneficiare di questa ospitalità.

Ogni viaggiatore del gruppo deve inoltre:

• essere in possesso di un pass sanitario che attesti un protocollo completo di vaccinazione valido (i bambini piccoli non vaccinati non possono quindi entrare in Israele; NB: non tutti i vaccini sono riconosciuti dalle autorità israeliane),

• avere un test PCR negativo effettuato meno di 72 ore prima della partenza,

• aver compilato un modulo online (individuale) meno di 24 ore prima della partenza inviato dall'agenzia di viaggi o dalla compagnia aerea,

• accettare di sottoporsi ad un altro test PCR presso l'aeroporto Ben-Gurion (circa € 20 se prepagato e con registrazione online da parte dell'agenzia di viaggi/tour operator),

• dimostrare un'assicurazione sanitaria valida in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati per l'intera durata del soggiorno e che copra anche patologie legate al Covid 19.

Non essendo autorizzato l'uso dei mezzi pubblici e dei taxi all'uscita dell'aeroporto per gli arrivi, i viaggiatori, sotto la responsabilità del tour operator, devono essere condotti con un veicolo apposito al luogo dove risiederanno. Sono tenuti a rimanere lì fino a quando non ricevono un SMS che informa tutti che il test PCR eseguito in aeroporto è negativo. La ricezione di questo messaggio segna la fine dell'isolamento obbligatorio (entro 24 ore dall'arrivo).

Se uno dei componenti del gruppo risultasse positivo, solo lui sarebbe sottoposto ad isolamento, con l'ulteriore possibilità di contestare tale risultato (test sierologico) e di uscire dall’isolamento al primo test negativo.

Una volta superato questo vincolo, le possibilità di movimento rimangono le stesse di prima della pandemia, anche se purtroppo le attuali normative sanitarie non consentono ancora ai viaggiatori di passare via terra il confine tra Giordania e Israele.

All'inizio dell'autunno, le condizioni meteorologiche sono ideali, i prezzi non sono mai stati così allettanti e l'assenza di turismo di massa garantisce un'esperienza estetica e spirituale unica in tutti i siti, in particolare quelli religiosi. Sul posto, tutti gli operatori turistici coinvolti offrono ai visitatori un'accoglienza proporzionata agli sforzi fatti per affrontare le difficoltà del viaggio e questi lunghi mesi di separazione.


I nostri ringraziamenti a Mr. Tony Khashram, Presidente della Holy Land Incoming Tour Operators Association (HLITOA) e CEO dell'agenzia Aeolus Tours-Jerusalem, nonché a Mr. Fabien Safar, fondatore e direttore dell'agenzia Terradeitours, per il loro prezioso aiuto durante la stesura di questo articolo.