Riflessioni dalla Terra Santa
Viaggio in Giordania 8-14 settembre 2019
Come di consueto, la Commissione di Terra Santa dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è venuta nella nostra Diocesi per la programmazione e il monitoraggio dei Progetti del Patriarcato Latino, ma questa volta ha deciso di dedicare interamente il suo tempo alla Giordania, nel tentativo di comprendere meglio la realtà di quel Paese. Sono state così incluse nel programma molte visite e numerosi incontri in varie parrocchie, scuole e centri, con i vari soggetti interessati.
In concomitanza con l’arrivo della Commissione è iniziato uno sciopero di tutti gli insegnanti e del personale della scuola pubblica, indetto dal più grande sindacato della Giordania, che però non ha riguardato le nostre scuole. Ma la sua risoluzione finale ci riguarderà, dato che i nostri stipendi sono già inferiori a quelli della scuola pubblica in Giordania.
Ciò che è anche molto evidente è il deterioramento delle condizioni economiche nel Paese, in questi ultimi anni infatti le classi sociali sono ridotte a due soltanto: i poveri e i più abbienti. La disparità è più evidente che mai, poiché l’aumento dei prezzi si ripercuote su tutti, soprattutto sui pover e molti sono preoccupati per la stabilità del paese, anche perché continua a occuparsi dei milioni di profughi che ospita. Detto questo, la nostra visita è stata illuminante ed è motivo per noi di orgoglio il grande lavoro che si sta svolgendo. Ecco alcuni punti salienti.
Scuole del Patriarcato latino
Le nostre scuole LPJ sono scuole parrocchiali e costituiscono la più grande rete di scuole cristiane in Giordania, che comprende 23 istituti e 18 scuole materne, per un totale di circa 10.000 studenti, molti dei quali sono poveri e vivono in aree rurali. Alcune scuole sono relativamente nuove, come quella di Jubeiha costruita nel 1991, mentre altre hanno più di 150 anni, come la scuola di Salt fondata nel 1866, e continuano a fornire un’istruzione di qualità e a svolgere un ruolo importante nella vita della parrocchia. Una realtà si nutre dell’altra, ed è difficile separare le due. Gli studenti delle scuole gestiscono le troupe scout locali, sono membri del coro della chiesa, servono come chierichetti, e fruiscono di attività pastorali come campi estivi, programmi scolastici domenicali e ritiri vari. Sono stati organizzati tre incontri con tutti i presidi raggruppati in tre gruppi, uno per le scuole del nord, uno per quelle del sud e uno per le scuole di Amman e del centro. Sebbene le necessità siano grandi, come lo sviluppo di infrastrutture, banchi di scuola, lavagne intelligenti, biblioteche, laboratori scientifici e informatici, così come i programmi di formazione specifica per il potenziamento delle capacità, il senso di appartenenza e la dedizione di questi responsabili è contagiosa. Amano ciò che fanno, e per molti di loro si tratta di una chiamata e di una missione piuttosto che di un lavoro. Le visite a varie scuole, tra cui l’asilo nido di Hashimi inaugurato di recente, ci hanno davvero commosso, dandoci la possibilità di vedere il sorriso e la gioia di alunni che ricevono un’istruzione di qualità con una serie di valori cristiani.
Attività pastorali
La visita al cantiere della chiesa di Jubeiha è stata particolarmente significativa, poiché la sua forma e le sue dimensioni stanno crescendo. Ci è stato assicurato che il progetto continua ad essere in linea con i piani per l’inaugurazione della chiesa, da 900 posti a sedere, prevista per la primavera del 2020, nonostante il ritardo dovuto alla necessità di rafforzarne le fondamenta. Un’altra visita, quella all’ultima chiesa completata con i finanziamenti dell’Ordine, a Marj Al-Hammam, è stata altrettanto suggestiva. Durante le varie visite a Marka, Misdar, Zarqa South, Zarqa North, Madaba, Sweifieh e Tla’ Al-Ali tra le altre, il momento clou è stato quello di due celebrazioni religiose, la prima presso la parrocchia di Sweifieh con la partecipazione ad un Rosario insieme a 2.000 parrocchiani, venuti tutti volontariamente semplicemente per pregare. Il secondo momento significativo è stato quello della celebrazione dell’Esaltazione della Santa Croce nella parrocchia di Tla’ Al-Ali, dove erano presenti 1.200 fedeli. I miei ospiti internazionali erano invidiosi di una folla così numerosa, poiché vedono diminuire la presenza in chiesa nei loro paesi. In Giordania la fede è viva e vegeta!
Cura dei Rifugiati
Un incontro con la Caritas Giordania ha messo in evidenza il grande lavoro che la Chiesa sta svolgendo a sostegno dei rifugiati siriani e iracheni attraverso l’educazione, sia a livello formale che informale. Si è sottolineata la grande collaborazione con la rete di scuole LPJ, dove migliaia di rifugiati sono inseriti nell’istruzione ordinaria, ma anche in quella “informale”, dove decine di scuole sono impegnate dopo l’orario di lavoro nel secondo turno pomeridiano, per dare istruzione ai rifugiati. Tuttavia, il momento più toccante della visita è stato condividere un pasto con le famiglie irachene che lavorano al Centro Nostra Signora della Pace e ascoltare le loro storie strazianti. I volti erano diversi, mentre la storia era sempre la stessa: descrivevano la fine brutale della loro vita normale e la loro trasformazione in rifugiati durante la notte, costretti a lasciare le loro case senza alcuna possibilità di portare con sé nulla. Per la maggior parte di loro la tragedia è iniziata nel 2014 e continua ancora oggi. Negata loro la possibilità di lavorare in Giordania, sono costretti a fare affidamento sul sostegno della Chiesa, mentre continuano a spostarsi sperando di ottenere un visto d’immigrazione prezioso altrove, in modo da poter ricominciare una nuova vita. Sogni infranti per molti di loro, ma è stato commovente sentire che nessuno ha perso la speranza o la fede. Credono che Dio si prenderà cura di loro e allevierà la loro sofferenza, anche se ci vorrà più tempo del previsto. Non si può essere più orgogliosi di così per il lavoro che fa la Chiesa nel sostenerli durante i momenti di maggior bisogno.
Siamo in debito con i membri della Commissione di Terra Santa per il loro servizio appassionato e per aver investito tanto del loro tempo prezioso, fungendo da ponte tra l’LPJ e l’Ordine.
Quando il nuovo Presidente Professor Bart McGettrick ha presentato la sua squadra, ha continuato ad insistere sul fatto che il lavoro dovrebbe sempre riguardare “Giustizia, Amore e Speranza”. Il messaggio del Presidente uscente Tom McKiernan è stato invece “parla meno, ascolta di più e sii sempre gentile”. Molte grazie per il meraviglioso viaggio.
Nonostante i grandi bisogni individuati durante le varie visite alle scuole, ai centri parrocchiali, ai monasteri e alle chiese, e nonostante le gravi condizioni economiche della Giordania, non si può che essere orgogliosi dei grandi risultati raggiunti dalla Chiesa in questo paese, che si tratti di istruzione, attività pastorali o aiuti umanitari. Possa il duro lavoro di tantissime persone continuare a far sì che i fedeli continuino a trovare un cuore accogliente nelle varie realtà dell’LPJ e che tutti noi possiamo trovare la forza di proseguire ad offrire il sostegno necessario.
Sami El-Yousef Amministratore Delegato 16 settembre 2019
Giorno 2
Jubeiha: Costruzione della chiesa e visita alla parrocchia e alla Scuola
Centro Nostra Signora della Pace
Giorno 3
Visita alla parrocchia Jabal Hashimi
Incontro con mons. Shomali, preghiera del rosario e processione
Giorno 4
Visita alla parrocchia Marka
Visita a Zarka
Presidi delle Scuole del Nord
Visit a Madaba e alle scuole del Sud
Giorno 5
Visita alla Nunziatura
Visita alla Caritas Jordan
Giorno 6
Messa a Tla’ Al’ali