Nella Settimana Santa corso intensivo di iconografia: Santa Maria Maddalena, Apostola degli Apostoli

Published: April 16 Mon, 2018

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BETLEMME – È stato durante la Settimana Santa degli ortodossi e durante la vacanza pasquale per i cattolici che si è tenuto presso il Centro delle icone di Betlemme (BIC) un corso in cui 14 studenti di varie nazionalità si sono riuniti per scrivere l’icona di santa Maria Maddalena. L’icona dell’Apostola degli Apostoli fu una scelta senza dubbio indovinata durante il periodo più critico del Cristianesimo, poiché Maria Maddalena fu la prima persona (1) a testimoniare la tomba vuota e la risurrezione di Gesù.

La prima icona di Maria Maddalena si trova nel monastero di Santa Caterina nel Sinai. La santa è raffigurata insieme a Maria di Betania nel giardino con indosso un abito bruno rossastro.

Per il corso intensivo, gli studenti hanno dovuto scrivere un’icona fatta da p. Zenon, un iconografo e pittore di affreschi russo contemporaneo. In essa, Maria Maddalena indossa un abito rosso, i suoi capelli sono visibili, e tiene in mano un barattolo di mirra, che la contraddistingue come Maria di Magdala. Secondo Ian Knowles, direttore del BIC e insegnante del corso, il colore rosso dell’indumento«parla dell’intensità della devozione e dell’amore che Maria Maddalena prova per Gesù quando lo incontra nel giardino e cerca di stringersi ai suoi piedi».

Il corso ha visto l’incontro di 14 studenti di varie nazionalità per sette giorni di intenso lavoro con pennelli, gesso, pigmenti naturali e tempera all’uovo. Alcuni avevano una certa esperienza mentre altri non toccavano un pennello da quando erano bambini.

I primi due giorni sono stati dedicati alla preparazione delle tavole. Con le loro tavole di legno spoglie, gli studenti si sono riuniti intorno a Ian nella “disordinata stanza” della scuola per apprendere il processo di preparazione del gesso (2). Alcuni di coloro che avevano scritto icone in passato hanno scelto di partecipare al corso principalmente per questa fase. «Una delle cose più importanti che volevamo imparare è la preparazione delle tavole e la realizzazione del gesso», ha dichiarato Wren Skinner, un americano che visitava la Terra Santa per la prima volta. «È difficile imparare a ottenere la giusta consistenza del gesso o persino dipingere dalla lettura di un articolo su Internet».

La fase successiva è stata la scrittura dell’icona. È determinante per la produzione di un’icona ben fatta che il mix e la consistenza della tempera all’uovo (3) e dei pigmenti di terra siano corretti. Dopo aver tracciato i loro schizzi sulle lavagne, gli studenti hanno iniziato a costruirla strato dopo strato iniziando prima con il capo, poi con la mano e il viso. Durante il tempo della scrittura, la preghiera e la meditazione sono state fondamentali nell’imparare a scrivere icone. Per Robin Skinner, scrivere icone è una chiamata di Dio e una vocazione che lei vuole migliorare. «Mi piace dipingere in modo meditativo, quindi prendo delle pause per pregare», ha spiegato Robin. «Questo è per Dio, e questo è il mio regalo a Lui. Non sono importante; è importante ciò che Dio vuole fare e non quello che voglio fare io».

Nella pittura in generale, la luce è essenziale e funziona in modo particolare con le icone. Ian sottolinea che, quando scriviamo icone di Santi, «non stiamo cercando di ritrarre una luce naturale, ma lo spirito di Dio vivo in quella persona, proprio come il corpo trasfigurato di Gesù sul monte Tabor». Ecco perché si può «trovare la luce riflessa all’interno dell’occhio in un’icona». Spiega Ian: «Non siamo interessati a quella luce esterna, ma alla luce dall’interno del Santo, e che il passo finale mostra una serie di tratti bianchi quasi puri».

Durante tutta la Settimana Santa, gli studenti hanno accompagnato Maria Maddalena, ascoltato la sua storia, si sono relazionati con lei in tempi di frustrazione e hanno cercato di seguire le sue orme. «All’inizio, mi sono chiesto perché stavamo scrivendo Maria Maddalena e non il volto di Gesù o della Vergine Maria», ha detto Maram Abu Sa’da. «Ma ho subito capito che era una buona scelta, soprattutto durante la Settimana Santa. Ho anche capito che Maria Maddalena potrebbe essere una di noi. Ogni volta che ero al lavoro, mi sentivo come se potessi essere lì per chiunque, proprio come lei era sempre lì per Gesù, pronta a servire».

Scrivere un’icona in un periodo di tempo limitato può sembrare scoraggiante, almeno per coloro che hanno studiato l’iconografia e hanno tentato di scrivere icone in passato. Ma cosa ci si può aspettare da questi brevi corsi intensivi? «È un ottimo modo per imparare, ha detto Ian, e se l’iconografia ti affascina, è probabilmente la voce di Dio che ti spinge e merita una risposta seria. Un corso breve, come questo, può essere un ottimo modo per esplorarlo».

Saher Kawas

  1. Secondo il racconto di Marco Matteo e Giovanni
  2. Il gesso è fatto di pelle di coniglio incollata, polvere di gesso ed acqua.
  3. La tempera di uovo è fatta mescolando tuorlo d’uovo, acqua e vodka.