Gaza: il CEO del Patriarcato latino riflette sul successo del progetto per l'occupazione giovanile

Published: March 18 Mon, 2019

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GAZA – Dal 13 al 14 marzo 2019, il Sig. Sami El-Yousef, CEO del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha visitato la Striscia di Gaza ed ha incontrato i 20 beneficiari del programma per l’occupazione giovanile realizzato dal Patriarcato Latino e finanziato dalla Luogotenenza tedesca dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. 

Riflessioni da Gaza

Programma di creazione di posti di lavoro

13-14 marzo 2019

Lo scopo principale della mia visita di due giorni a Gaza è stato quello di verificare il progetto per l’occupazione giovanile iniziato nell’ottobre 2018 con il finanziamento della Luogotenenza tedesca dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Mentre ci stavamo avvicinando alla metà del “programma di formazione e occupazione” di quest’anno, a favore di 20 giovani cristiani disoccupati di Gaza, è stato particolarmente importante incontrare i beneficiari e visitare alcune delle istituzioni in cui si trovano. Si è tenuto un incontro generale con i giovani, che hanno ribadito il grande apprezzamento al Patriarcato latino e ai donatori tedeschi per aver reso possibile questa opportunità. Durante il dialogo, la maggior parte di loro ha espresso profonda soddisfazione per l’esperienza pratica che stanno acquisendo e si sono detti molto soddisfatti dei loro datori di lavoro. Molti ritengono anche di poter trarre beneficio dalle istituzioni in cui sono stati collocati. L’osservazione più significativa riguardava il fatto che la formazione per lo sviluppo delle capacità era di natura generale, perciò occorrerebbe aggiungere una formazione specializzata nei vari settori. Nelle prossime settimane il responsabile di progetto a Gaza si occuperà di questo aspetto.

 

Ascoltando l’intervento di P.Mario

 

Oltre a parlare del loro inserimento lavorativo e delle loro esperienze, nel confronto non è stato possibile omettere il tema che riguarda le condizioni di vita che devono vivere a Gaza. Anche se l’elettricità arriva per più ore al giorno grazie al sussidio del Qatar, la durata di utilizzo sarà breve in quanto tali finanziamenti termineranno tecnicamente in aprile. I tagli apportati dall’USAID a tutti i progetti sovvenzionati a Gaza e i tagli dell’amministrazione statunitense all’UNRWA hanno fatto sì che molte persone abbiano perso il lavoro o lavorino senza stipendio. La situazione economica prevalente è sotto gli occhi di tutti, in quanto l’economia di Gaza è quasi al collasso. La povertà è evidente ovunque, e la mancanza di denaro contante sta colpendo tutti, compreso il pagamento delle tasse scolastiche della nostra scuola. L’ approvvigionamento di acqua potabile è quasi inesistente e lo stato della rete fognaria, crollata molti anni fa, non è cambiato. Fatah e Hamas continuano le loro lotte intestine senza quasi nessuna considerazione per le sofferenze del popolo, mentre continua il blocco di Israele. Così, per questi giovani, il lato positivo della loro vita è ora il loro impiego e la loro capacità di ottenere un reddito dignitoso. Quello che è chiaramente nella loro mente è ciò che accadrà loro quando il programma finirà! Anche se in questo momento non abbiamo potuto dare alcuna garanzia di un sostegno continuo, questa rimane una grande preoccupazione che sarà necessario prendere in considerazione.

Foto di gruppo presso un locale della ParrocchiaIl giorno successivo è stato dedicato alla visita di cinque delle istituzioni dove sono collocati i nostri giovani: I Comitati di Soccorso Medico; Aysha per la difesa delle donne maltrattate; La Società Tecnica di Costruzione; Atfaluna per gli audiolesi e la Parrocchia Latina. In queste cinque istituzioni abbiamo collocato 10 dei giovani. È stato commovente sentire il feedback dei datori di lavoro sui nostri giovani, che sono stati descritti come seri, laboriosi, professionali, affidabili, intraprendenti, rispettosi e molte altre qualità meravigliose. Tutti i datori di lavoro ritengono che non solo i giovani traggono beneficio dall’occupazione e acquisiscono una preziosa esperienza, ma anche le istituzioni stesse ne beneficiano realmente. Questo è stato molto gratificante per tutti noi, in quanto alcuni di loro si sono offerti spontaneamente di tenerli anche dopo la fine del nostro intervento, anche se tutti hanno ricordato che la situazione finanziaria è comunque impegnativa. Questa è stata certamente una notizia molto incoraggiante per tutti noi, poiché per alcuni di loro ci saranno buone possibilità di continuare a lavorare.

Uno dei candidati collocati ad Aysha è Elias Fashho, laureato in informatica. Elias ha rinnovato l’intera struttura IT dell’istituzione, compresi hardware e software. La sicurezza dei dati è ora garantita, i risparmi reali realizzati e i nuovi sistemi hanno significato un ambiente di lavoro più efficiente e competitivo. È stato sorprendente ascoltare il suo superiore parlare della rapidità con cui si è percepita la presenza di Elias e del valore aggiunto generato dal suo impiego. Un giovane di grande efficacia che merita di essere sostenuto e incoraggiato.

 

Elias Fashho al lavoro presso Aysha

 

Non meno impressionanti sono le tre donne collocate nei Comitati di Soccorso Medico, la farmacista Marian Tarazi, responsabile del centro di distribuzione dei medicinali in tutte e sette le sedi che servono tutta Gaza; la specialista delle cartelle cliniche Rawan Tarazi, cui è affidato il compito di tutte le cartelle cliniche; la tecnologa medica Elaine Salfiti, responsabile del laboratorio medico in uno dei loro centri di servizio. La passione con cui il direttore ha descritto la professionalità e la dedizione delle tre donne è stata mozzafiato.

E che dire di Maysaa Khoury, la farmacista responsabile di una delle grandi farmacie che si trovano in una strada trafficata a Gaza città. Stava per lasciare Gaza, dopo essere stata disoccupata per alcuni anni dopo la laurea. Adesso è ben inserita nel suo nuovo lavoro e ha una nuova vita da giovane cristiana che chiama Gaza “casa”. Attualmente suo padre e suo fratello sono disoccupati e lei è l’unica fonte di sostentamento per la famiglia.

Ho lasciato Gaza con orgoglio per ciò che è stato realizzato nei primi sei mesi dalll’inizio del programma, soprattutto perché la luogotenenza tedesca ha deciso di ampliarlo. Con nuovi fondi in arrivo, presto saremo in grado di offrire altre 10 nuove posizioni. I preparativi per l’espansione del programma sono in corso. Oltre ai fondi tedeschi, un donatore privato degli Stati Uniti si è detto entusiasta di questo programma e ha deciso di fare una consistente donazione che ci permetterebbe di offrire ulteriori 16 posizioni. Tuttavia, il focus di questa nuova aggiunta saranno i candidati poveri non qualificati di Gaza che sono disoccupati. Anche in questo caso, sono in corso i preparativi per espandere ulteriormente il programma a breve termine. Con le nuove aggiunte, copriremo molto presto 46 opportunità di lavoro per i cristiani di Gaza per un periodo di un anno! Il lavoro della Chiesa nel sostenere i membri svantaggiati, deboli, emarginati e poveri della nostra comunità cristiana è al suo apice a Gaza. Un grazie di cuore a p. Mario da Silva, parroco di Gaza per il suo ruolo di guida e ai nostri più generosi donatori. Voi state facendo un’enorme differenza nella vita della nostra gente e date loro speranza in un ambiente insopportabile.

Sami El-Yousef Chief Executive Officer Patriarcato Latino di Gerusalemme 18 marzo 2019