Tra il 16 e il 20 agosto 2025, Sua Eminenza il Cardinale Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marsiglia e Presidente della Conferenza Episcopale Francese, ha effettuato una visita di cinque giorni in Terra Santa. Il viaggio aveva lo scopo di esprimere vicinanza e solidarietà alle comunità cristiane della regione, di ascoltare in prima persona le storie di vita dei cristiani locali in tempi incerti e di testimoniare come la speranza in Cristo sia un punto fermo in questa terra.
La delegazione, che comprendeva il vescovo Benoît Bertrand e l'arcivescovo Vincent Jordy, vicepresidenti della Conferenza episcopale francese, ha iniziato il suo pellegrinaggio con celebrazioni e incontri ad Abu Gosh, Taybeh, Betlemme e Gerusalemme. Ad ogni tappa, il cardinale Aveline ha sottolineato l'importanza della fraternità e del sostegno nella preghiera per le “pietre vive” della Chiesa madre di Gerusalemme.
L'incontro della delegazione con il cardinale Pizzaballa insieme ai vescovi e ai sacerdoti del Patriarcato
Celebrare la fede nella comunità
Domenica 17 agosto, il cardinale ha presieduto la messa nella parrocchia latina di Cristo Redentore a Taybeh, l'ultimo villaggio a maggioranza cristiana della Cisgiordania, e ha incontrato i parrocchiani, i giovani e i leader religiosi e civili locali. Il parroco, padre Bashar Fawadleh, ha dato il benvenuto alla delegazione insieme al Patriarca emerito Michel Sabbah.
Il cardinale Aveline ha riflettuto con il Patriarca emerito Michel Sabbah sul mistero della testimonianza della Chiesa nei momenti di prova. Citando il Patriarca emerito, ha ricordato che i cristiani in Terra Santa stanno «vivendo qualcosa che è la continuazione della Passione di Cristo» (Vatican News).
Il cardinale Aveline nella Chiesa della Natività di Betlemme
Il giorno seguente monsignor William Shomali, vicario generale patriarcale, ha accompagnato la delegazione a Betlemme, dove ha visitato la Comunità dell'Emmanuele e ha pregato nella Chiesa della Natività. Il Cardinale ha anche incontrato il Ministro del Turismo e dei Beni Culturali, Hani Al-Hayek, che ha presentato una panoramica della difficile situazione che la città sta affrontando a causa della mancanza di turismo e delle varie restrizioni, oltre alla sfida dell'emigrazione cristiana. Ha poi incontrato gli studenti e i docenti dell'Università di Betlemme. Il Cardinale Aveline ha sottolineato l'importanza della presenza dell'università nella regione, che forma membri della società ben istruiti e impegnati.
A Gerusalemme, il cardinale ha celebrato la Messa nella Basilica del Santo Sepolcro, unendo le intenzioni dei cattolici francesi a quelle della Chiesa locale. Ha anche incontrato la comunità carmelitana di Pater Noster e le comunità religiose francofone, sottolineando la diversità e la ricchezza della vita cristiana in Terra Santa.
Una visita all'insegna dell'ascolto e dell'incontro
Martedì 19 agosto, il cardinale Aveline ha incontrato Sua Beatitudine il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme per i latini, e i vescovi del Patriarcato. Rivolgendosi ai giornalisti presso il Patriarcato, il cardinale ha sottolineato che la sua visita era «un pellegrinaggio all'insegna dell'ascolto e della comprensione», intrapreso su richiesta di papa Leone XIV come segno di vicinanza e misericordia in tempi difficili.
Ha anche parlato al telefono con padre Gabriel Romanelli, parroco della parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, assicurandogli la vicinanza e le preghiere della Chiesa in Francia. Il cardinale Aveline è rimasto commosso dalla forza interiore del sacerdote e dalla sua incrollabile fiducia in Dio, nonostante il rumore costante dei bombardamenti. «Gaza è sempre nei nostri cuori», ha detto.
Al telefono con padre Gabriel Romanelli
Incoraggiare il pellegrinaggio come percorso di solidarietà
Uno degli appelli centrali della visita del cardinale Aveline è stato quello di incoraggiare il graduale ritorno dei pellegrinaggi in Terra Santa. Secondo quanto riportato da Vatican News, egli ha invitato i pellegrini a venire «non solo per approfondire la loro fede e scattare fotografie, ma per incontrare le comunità cristiane che vivono qui». Ha spiegato che questo tipo di pellegrinaggio richiede un cambiamento di mentalità: «un pellegrino che capisce che in questo Paese ci sono cristiani che non possono compiere il pellegrinaggio che lui sta facendo... un pellegrinaggio che diventa un'esperienza di solidarietà ecclesiale».
Legami rafforzati di comunione e speranza
Nonostante le difficoltà, il cardinale Aveline ha sottolineato, come riportato da Vatican News, la profonda speranza cristiana che anima queste comunità: «Non si tratta di un entusiasmo superficiale, ma di una gioia profonda perché legata alla speranza. Quando tutte le ragioni di speranza scompaiono, solo la speranza della Resurrezione rimane nei cuori di coloro che credono in Cristo“. Citando il monaco trappista André Louf, ha aggiunto: ”Dio sa come creare capolavori dalle macerie dei nostri sogni. Qui molti sogni sono crollati, ci sono molte macerie, ma questa è la speranza che siamo venuti a condividere".
Al termine della visita, l'arcivescovo di Marsiglia ha espresso gratitudine per la calorosa accoglienza ricevuta dal Patriarcato latino di Gerusalemme e dalle numerose comunità che ha incontrato. Ha assicurato che avrebbe riportato le loro voci e testimonianze in Francia e in Europa, promuovendo una maggiore consapevolezza e solidarietà.