Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme per i latini ha compiuto una visita pastorale di tre giorni nella città di Karak, iniziata venerdì 10 ottobre e conclusasi domenica 12 ottobre, nell'ambito delle sue visite alle parrocchie latine della Diocesi di Gerusalemme.
Durante la visita, Sua Beatitudine ha incontrato i parrocchiani di Karak e ha conosciuto la loro vita quotidiana, visitando le chiese locali e diverse istituzioni educative e sociali. Ha anche incontrato numerose famiglie e fedeli, affermando che «il popolo di Karak rimane una parte essenziale della diocesi di Gerusalemme, anche se la nostra attenzione è naturalmente e dolorosamente attirata da ciò che sta accadendo a Gaza».
Apertura della visita
Padre Alaa Baeir, parroco di Karak, ha dato il benvenuto a Sua Beatitudine il Cardinale Pizzaballa e a padre Davide Meli, cancelliere, insieme a padre Salem Lolas, parroco di Ader; padre Khaled Qamouh, parroco di Smakieh; e i pastori delle chiese apostoliche di Karak – padre Yuhanna Hamati, sacerdote greco-ortodosso, e padre Boulos Bqa’in, sacerdote greco-cattolico – insieme agli anziani della parrocchia e ai rappresentanti delle autorità locali.
La visita è iniziata con la celebrazione dell'Ufficio Divino nella chiesa di Nostra Signora del Rosario, dove padre Bair ha pronunciato un sentito discorso di benvenuto, descrivendo l'occasione come una “visita storica”, in coincidenza con il 150° anniversario della fondazione della parrocchia.

Incontri pastorali ed ecumenici
Sua Beatitudine ha poi visitato diversi parrocchiani malati, offrendo loro la sua benedizione apostolica e la Santa Eucaristia, incoraggiandoli a rimanere saldi nella fede e nella speranza.
In uno spirito ecumenico, ha visitato la Chiesa greco-cattolica, dove è stato ricevuto da padre Boulos Bqa'in e dal consiglio parrocchiale. Essi hanno espresso la loro gratitudine per la vicinanza e la cura pastorale del Patriarca:
“Siamo lieti di darvi il benvenuto tra noi oggi. Vi ringraziamo profondamente per il vostro servizio e la vostra costante dedizione all'umanità. Condividete con il Santo Padre le preoccupazioni di questo mondo. Possa il Signore concedervi la grazia e la forza di continuare la vostra missione per tutti coloro che soffrono”.
Successivamente, Sua Beatitudine ha visitato la Chiesa greco-ortodossa di San Giorgio, dove padre Yuhanna Hamati ha sottolineato l'importanza della presenza della Chiesa nel sostenere la comunità cristiana locale:
«La sua presenza tra noi è una grande gioia e un onore. Il nostro governatorato sta affrontando circostanze difficili a causa dell'aumento dell'emigrazione cristiana e apprezziamo profondamente i suoi sforzi per aiutare il nostro popolo a rimanere radicato nella sua terra e nella sua patria».
Il cardinale Pizzaballa ha risposto:
«Per me è essenziale essere presente ovunque si trovino la nostra Chiesa e il nostro popolo, per ascoltare, comprendere e imparare. Il primo dovere di un pastore è quello di stare con il suo gregge. Insieme, come cristiani, dobbiamo servire la nostra unica comunità».

Visita al clan Habashneh
Il Patriarca ha anche visitato il Consiglio del clan Habashneh (Diwan), dove è stato accolto calorosamente dal signor Bashar Habashneh, che ha parlato a nome della tribù. Egli ha sottolineato il profondo senso di convivenza tra cristiani e musulmani a Karak:
“A Karak non ci siamo mai sentiti estranei gli uni agli altri. Cristiani e musulmani qui formano un unico corpo e un tessuto essenziale di questa città. Molti di noi sono anche diplomati della scuola del Patriarcato: la vostra cultura della cura ha raggiunto tutti noi”.
In risposta, Sua Beatitudine ha espresso gratitudine e ammirazione:
"Karak è una città dalla storia profonda e dalle radici forti, e quando le radici sono salde, l'albero non trema. Come Chiesa, siamo parte integrante di questa comunità. Quello che facciamo per i nostri figli, lo facciamo per tutti i bambini. Oggi ho imparato da voi che c'è sempre una via di speranza».
La prima giornata si è conclusa con un incontro con i parrocchiani, i membri del consiglio e i giovani, che hanno presentato le loro attività attuali e le loro speranze per il futuro, esprimendo il desiderio di rafforzare la presenza della Chiesa tra i giovani e nella comunità in generale.
Secondo giorno: visite educative e umanitarie
Sabato, Sua Beatitudine ha visitato la Scuola e l'Asilo del Patriarcato Latino a Karak, dove lui e il clero sono stati accolti con gioia, sventolio di bandiere e caffè tradizionale di Karaki.
La signora Haifa Zureikat, preside della scuola, e la signora Shireen Hijazin, direttrice dell'asilo, insieme al personale docente e amministrativo, hanno dato un caloroso benvenuto a Sua Beatitudine. Hanno espresso il loro apprezzamento per il suo sostegno paterno e hanno elogiato la scuola come “un orgoglioso punto di riferimento profondamente radicato nella storia della città, essendo la prima scuola cristiana fondata a Karak”. Hanno anche espresso gratitudine per la sua decisione di rinunciare alle tasse scolastiche per gli studenti bisognosi, un gesto che hanno descritto come “un balsamo di sollievo in questi tempi difficili”.
Gli studenti hanno offerto spettacoli culturali e artistici in segno di amore e apprezzamento.
Successivamente, Sua Beatitudine ha visitato il Centro Caritas e l'Unità Medica Mobile che serve il sud della Giordania, dove è stato informato dalla signora Sofia Naffa, responsabile dell'unità medica, dal signor Iyad Bqa'in, direttore del Centro Karak, e dal dottor Issa Zayadin sui vari programmi umanitari e medici a beneficio delle famiglie bisognose.
Ha anche visitato l'Ospedale Italiano di Karak, accolto dal dottor Khalaf Madanat, direttore dell'ospedale, e dalle suore comboniane - suor Alessandra Fonogali e suor Adele Birambella - che hanno espresso la loro gioia per la celebrazione del 90° anniversario dell'ospedale e hanno ribadito la sua missione di servire tutte le persone indipendentemente dalla religione o dal background. Il dottor Madanat ha ringraziato Sua Beatitudine per la visita, definendola “una fonte di incoraggiamento e sostegno per tutti coloro che lavorano qui”.
Messa per il 150° anniversario della parrocchia
Quella sera, il cardinale Pizzaballa ha presieduto la solenne messa per celebrare i 150 anni dalla fondazione della parrocchia di Nostra Signora del Rosario, concelebrata con padre Alaa Bair e alla quale hanno partecipato parrocchiani e amici. La messa ha coinciso con la Giornata di preghiera per la pace indetta da Sua Santità Papa Leone XIV, uniti in preghiera per il Medio Oriente e il mondo intero.
Nella sua omelia, il Patriarca ha espresso un sentito ringraziamento:
«Desidero ringraziare ciascuno di voi per la calorosa accoglienza, che mi ha permesso di vedere con i miei occhi ciò che vivete ogni giorno: la vostra fede e la vostra perseveranza».
Si è congratulato con la parrocchia per il suo anniversario, lodando in particolare i giovani per il loro ruolo attivo nella vita parrocchiale:
«Ammiro il vostro impegno nella vita della Chiesa, la vostra parrocchia è viva e attiva. Dobbiamo sempre pensare al futuro dei nostri giovani. Sono loro la vita e la continuità della Chiesa. Anche se a volte possiamo sentirci deboli, il nostro “sì” a Dio ci dà la forza di cambiare il mondo, perché nulla è impossibile a Dio».
Ha concluso affidando tutti all'intercessione della Beata Vergine Maria, Nostra Signora del Rosario, pregando affinché conceda la libertà e la forza di dire sempre “sì” alla volontà di Dio.
Padre Alaa Bair ha espresso profonda gratitudine a Sua Beatitudine, descrivendo la sua visita come “un segno di speranza e di calore paterno”.
«Vostra Beatitudine, il vostro servizio pastorale non è un compito facile: richiede grandi sacrifici e sincera dedizione. La parrocchia di Nostra Signora del Rosario soffre a causa dell'emigrazione, ma non muore, perché è nata dalla fede, e la fede non muore. La vostra presenza tra noi oggi continua la vostra lunga vicinanza e cura come pastore amorevole».
Ha anche elogiato la decisione del Patriarca di esentare gli studenti dai debiti scolastici, definendola «un gesto umanitario e paterno che riflette il cuore di un pastore vicino al suo popolo».

Terzo giorno: conclusione della visita
La visita pastorale si è conclusa domenica 12 ottobre con la Messa domenicale nella chiesa parrocchiale, seguita da incontri con i parrocchiani e visite agli uffici del Governatorato di Karak, al Comune di Greater Karak, al Castello di Karak e al Museo della Vita Popolare.
Nelle sue osservazioni conclusive, il cardinale Pizzaballa ha sottolineato ciò di cui era stato testimone durante i suoi giorni a Karak:
“La fede profonda e la cooperazione fraterna tra tutti i membri della comunità sono una testimonianza vivente della bellezza della convivenza e della fermezza della speranza nonostante tutte le sfide”.










